Come migliorare la comunicazione all'interno della coppia

Quella tra partner è una relazione emotivamente significativa che ha a che fare con il bisogno di avere un legame emotivo sicuro. Si tratta di una necessità innata dell’essere umano, che lo psichiatra inglese Bowlby riconduce alla teoria dell’attaccamento tra madri e figli (Johnson S., 2008). Quando una persona importante per la nostra vita parla e instaura una comunicazione con noi, si attiva il “timpano emotivo”, un particolare tipo di ascolto che coinvolge principalmente la nostra parte viscerale, così da dare forma e consistenza a quelle parole che entrano direttamente nella nostra anima.

A differenza di quanto comunemente si crede, le parole non sono “solo” parole. Esse sono azioni, producono risultati e hanno delle conseguenze. Soprattutto quando si tratta delle parole utilizzate in una relazione emotivamente significativa.

Immagino quante volte avrete voluto evitare discussioni, malesseri o fraintendimenti, all’interno della relazione, o quante volte vi sia sembrato impossibile trovare una soluzione. Il nostro obiettivo, attraverso questo articolo, è quello di stimolare nei lettori una riflessione, e anche di aumentare il senso di autoefficacia, diminuendo la sensazione di frustrazione di fronte agli “insuccessi comunicativi”.

Provate a ripercorrere mentalmente le situazioni “tipiche” che caratterizzano la comunicazione con il vostro partner emotivo.

In questo processo immaginativo, focalizzatevi su quelle frasi, parole, mimica facciale che vi provocano emozioni spiacevoli e che vi conducono magari alla chiusura, oppure all’esternazione dell’emozione, che potrebbe degenerare in un conflitto causando una disconnessione emotiva. Quali sono le parole che toccano le vostre corde? Quali sono le frasi che maggiormente utilizzate e che provocano dissenso nel partner? Quali sono, allo stesso tempo, le parole e le frasi che, al contrario, vi fanno sentire vicini?

Questo piccolo esercizio vi consentirà di acquisire consapevolezza sul modo in cui avviene la comunicazione tra voi e il vostro interlocutore emotivo, e farlo insieme rende certamente la pratica più fruttuosa. Potrete notare quanto le parole che tendono a svalutare, accusare o giudicare siano quelle che mettono distanza, e sono anche quelle mosse da un’emozione.

Per evitare che le emozioni prendano il comando e pilotino le vostre azioni, soffermatevi ad ascoltarle e provate a comunicare cosa state provando. La pratica del “messaggio io”, tecnica di comunicazione efficace sviluppata da Thomas Gordon, aiuta in questa direzione, in quanto permette di dichiarare i propri sentimenti di disagio, mettendo l’accento sul parlare in prima persona.

Il “messaggio io” si compone di tre parti:

1. descrizione del comportamento che crea problemi senza esprimere giudizi (quando tu…);
2. descrizione dell’effetto concreto che provoca il comportamento (succede che…);
3. descrizione degli effetti soggettivi e dei sentimenti che ti causa (allora io…).

Così, Sei sempre in ritardo! può diventare:

Quando arrivi in ritardo, dobbiamo ripetere quello che abbiamo detto e finiamo per perdere tempo, rischiando di fare meno oppure finire più tardi del previsto. Questo mi irrita e mi lascia anche di cattivo umore, perché devo rivedere i miei piani della giornata.

Pertanto, un primo importante passo per attivare una comunicazione efficace è fermarsi e imparare ad ascoltare, prima di tutto sé stessi, conoscersi per entrare in uno spazio relazionale dove il Noi possa evolversi e co-costruirsi.