Mania del controllo

Il bisogno di avere potere sull'incertezza

Il bisogno di controllo è un fenomeno psicologico sempre più diffuso nella società moderna dominata dalla rapidità dei cambiamenti. Le continue incertezze sul futuro e la sensazione di rimanere sempre un passo indietro rispetto al mondo possono generare ansia e insicurezza e la conseguente ricerca della illusoria sensazione di tenere ogni cosa sotto controllo. Tutto questo si declina nel bisogno di gestire ogni aspetto della propria vita e di quella altrui, bisogno che viene manifestato in modo più o meno severo e che, nei peggiori dei casi, può avere ripercussioni significative sulla salute mentale e sulle relazioni interpersonali: proprio nei casi più estremi si può parlare di mania di controllo, un fenomeno che comporta un dispendio di energie mentali e una sofferenza intrapsichica non indifferenti, con un coinvolgimento diretto sulle varie sfere della vita dell’individuo controllante. In questo articolo esploreremo perché sentiamo il bisogno di mantenere il controllo, le cause della mania del controllo, le sue manifestazioni patologiche e come la terapia può offrire un sostegno efficace.

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Perché abbiamo bisogno di mantenere il controllo

Prima di comprendere le cause che sottendono la mania del controllo e quali sono le motivazioni per cui questa modalità comportamentale si instaura come meccanismo chiave contro gli stress della vita quotidiana, è fondamentale spiegare cosa sia il controllo. La psicologia spiega il controllo come una funzione mentale che consiste nella capacità di regolare e gestire emozioni, pensieri e comportamenti propri, permettendoci di adattarci alle situazioni sociali, di prendere decisioni ragionate e consapevoli e, così facendo, di mantenere un equilibrio intrapsichico.

Nella spiegazione del controllo è fondamentale anche il concetto di locus of control, cioè la modalità con cui ognuno di noi ritiene che gli eventi della propria vita siano dipendenti dal proprio modo di essere oppure da motivazioni esterne indipendenti dal proprio Io: viene distinto un locus of control interno, di chi crede di poter avere un controllo e una certa influenza sulle cose che accadono, e un locus of control esterno, di chi attribuisce successi e insuccessi a cause esterne. Questa modalità di pensiero, che non è innata bensì appresa dall’ambiente in cui cresciamo, ha dirette conseguenze sul nostro modo di affrontare le difficoltà, sulle capacità di dimostrare le nostre skills e su tutta la nostra sfera emotiva conseguente a determinati eventi, con l’effetto maggiore sul proprio senso di autoefficacia. L’autoefficacia riguarda la convinzione di essere efficaci nell’influenzare l’ambiente e gli eventi esterni grazie alle proprie caratteristiche e capacità: maggiore è il senso di autoefficacia, maggiore è il benessere psicofisico che l’individuo prova.

Queste necessarie premesse tecniche ci permettono di affermare che il tema del controllo prevede sempre una serie di effetti a cascata sull’Io. Il tentativo di mantenere il controllo risponde a una tendenza radicata nel nostro istinto di sopravvivenza, poiché permette di agire prevedendo i pericoli nel tentativo di aumentare le possibilità di successo e, quindi, di benessere. Infatti, il controllo è una reazione alla paura e all’ansia e serve a creare uno stato di tranquillità e benessere psicofisico.

Quindi, è comprensibile come il desiderio di mantenere il controllo si faccia sentire in modo più pressante di fronte a situazioni di ambiguità e incertezza: l’uomo ha sempre una risposta istintuale di fronte alle cose che non riesce a inquadrare nelle proprie esperienze passate e queste risposte rientrano nel tentativo di definire la situazione ambigua, di controllarla. Sentirsi in controllo può fornire una sensazione di sicurezza e stabilità, mitigando l’ansia e la paura dell’ignoto. Basti pensare che la maggior parte degli individui con depressione, ansia o problemi relativi allo stress spendono tantissimo tempo ad analizzare ciò che non riescono a controllare, proprio nel tentativo di dargli un senso: un individuo con ansia sociale passa moltissimo tempo a riflettere su ciò che gli altri pensano di lui, cercando di controllare i propri comportamenti nella speranza di rispondere positivamente alle aspettative altrui (non quelle reali, ma quelle da lui previste).

Ovviamente, tutto questo richiede un ingente consumo di energia, con conseguenze negative che investono in modo disfunzionale tanti altri contesti di vita. In generale quindi, quando questo desiderio di controllo diventa eccessivo, può interferire con la nostra capacità di adattarci alle circostanze e di vivere serenamente, fino a trasformarsi in una vera e propria mania.

Mania del controllo: definizione e cause

Quando parliamo di mania del controllo intendiamo un disturbo psicologico caratterizzato da una tendenza esagerata a controllare gli aspetti di vita propria e altrui, accompagnata da una costante preoccupazione per aspetti come il futuro, il giudizio altrui o la propria immagine. È una condizione che spinge a ricercare il proprio equilibrio attraverso modalità di pensiero di tipo ossessivo e strategie comportamentali spesso manipolatorie o coercitive.

Questo bisogno maniacale può nascere da diversi motivi: se a scatenare il bisogno di controllo sono fattori come la paura dell’incertezza o l’ambiguità delle situazioni di vita, la causa della messa in atto di questo bisogno in una forma maniacale dipende da molteplici fattori di tipo psicologico, sociale e biologico. Tra i fattori psicologici, l’ansia è spesso alla base di questo bisogno compulsivo di controllo: le persone ansiose tendono a sovrastimare i rischi e a sottovalutare le proprie capacità di fronteggiarli, cercando di compensare questa percezione con un controllo eccessivo. Inoltre, esperienze traumatiche o di perdita di controllo durante l’infanzia possono predisporre una persona a sviluppare questa mania in età adulta, come meccanismo di difesa contro ulteriori esperienze negative.

Anche i fattori sociali giocano un ruolo significativo: la nostra società valorizza l’efficienza, la produttività e il successo personale, spesso a scapito del benessere emotivo e le pressioni esterne per eccellere e conformarsi a determinati standard possono alimentare il bisogno di controllo, spingendo le persone a cercare di gestire ogni aspetto della loro vita per evitare errori e fallimenti. Infine, i fattori biologici, come le differenze nella chimica del cervello e nella regolazione delle emozioni, possono contribuire alla predisposizione alla mania del controllo. Alcuni studi suggeriscono che le persone con squilibri nei neurotrasmettitori legati alla regolazione dell’umore, come la serotonina e la dopamina, possono essere più inclini a sviluppare comportamenti di controllo ossessivo.

Alla base della mania del controllo c’è sempre una sofferenza emotiva attribuita dal soggetto a uno stato di incertezza che va evitato a ogni costo. La conseguenza diretta di questa condizione riguarda la difficoltà generale ad affidarsi agli altri, a tollerare l’incertezza, sviluppando comportamenti ossessivi e rigidi.

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La patologia

La mania del controllo si accompagna ad ansia, irritabilità, rigidità mentale e, talvolta, a isolamento sociali. Oltre ai suoi correlati cognitivi ed emotivi, la mania del controllo è anche una caratteristica che possiamo riscontrare in tante altre patologie mentali. L’esempio più evidente riguarda il disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), un disturbo caratterizzato da pensieri intrusivi e persistenti (ossessioni) e da comportamenti ripetitivi e ritualizzati (compulsioni) che la persona si sente costretta a mettere in atto per ridurre l’ansia associata alle ossessioni: le persone con OCD possono passare ore ogni giorno a compiere rituali di controllo, come verificare continuamente se le porte sono chiuse, pulire ossessivamente o organizzare gli oggetti in modo preciso e simmetrico.

Oltre all’OCD, la mania del controllo può essere associata ad altri disturbi mentali, come l’ansia generalizzata: chi soffre d’ansia ha una costante sensazione di insicurezza diretta verso il futuro e spesso un meccanismo di risposta a questa emozione è il tentativo di controllare ogni aspetto della propria vita, così da evitare l’imprevisto. Infine, la mania del controllo è una modalità riscontrabile anche in patologie più gravi come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e i disturbi alimentari. In questi casi, il controllo eccessivo può essere un tentativo di gestire l’ansia e il trauma sottostante, fornendo un’illusione di sicurezza e stabilità.

Come la terapia può aiutare

La mania del controllo rappresenta una sfida significativa per tutti coloro che ne sono affetti: una tale strategia comportamentale comporta un impatto negativo sulla qualità della vita, con un dispendio di energie non indifferente. Per questo è essenziale riconoscere tempestivamente queste manie e trattarle adeguatamente. Il trattamento della mania del controllo prevede un approccio multidisciplinare, cioè l’unione tra psicoterapia (individuale o di gruppo) e, se necessario, farmacologia, a cui possono essere accompagnate terapie alternative di supporto, come la meditazione. L’obiettivo è aiutare la persona a comprendere le cause del proprio disturbo, sviluppando una maggiore consapevolezza dei propri schemi comportamentali, aumentando la tolleranza dell’incertezza e sviluppando nuove strategie per rispondere a vissuti di ansia, ambiguità e incertezza.

Per quel che riguarda la psicoterapia, una delle forme più efficaci è la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che aiuta le persone a identificare e modificare i pensieri distorti e le credenze che alimentano il bisogno di controllo, sviluppando strategie di coping più adattive e funzionali. Una componente chiave della CBT per il controllo ossessivo è l’esposizione con prevenzione della risposta (ERP): questa tecnica implica l’esposizione graduale alle situazioni che generano ansia e la prevenzione dei comportamenti compulsivi che la persona mette in atto per ridurre l’ansia. La terapia può anche aiutare le persone a esplorare e affrontare le radici emotive e psicologiche del loro bisogno di controllo. Attraverso la terapia, è possibile lavorare su traumi passati, insicurezze e paure che contribuiscono alla mania del controllo, sviluppando una maggiore consapevolezza e accettazione di sé. Tecniche di rilassamento e gestione dello stress, come la mindfulness e la meditazione, possono essere utili per ridurre l’ansia e migliorare la capacità di tollerare l’incertezza.

È fondamentale fornire anche una rete di supporto sociale adeguata che includa familiari e amici, che possono rappresentare figure fondamentali nel percorso di guarigione. Avere una rete di supporto di amici, familiari e terapeuti può aiutare a ridurre la sensazione di isolamento e a fornire un ambiente sicuro in cui affrontare e superare le difficoltà legate alla mania del controllo. Attraverso la terapia e il supporto adeguato, è possibile imparare a ridurre il bisogno compulsivo di controllo, sviluppando strategie di coping più sane e adattive. Vivere una vita più equilibrata e serena è possibile, anche per chi lotta con la mania del controllo, grazie a interventi terapeutici mirati e al sostegno di una rete di supporto.

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Bibliografia

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